Oggi le scienze mineralogiche e petrografiche rappresentano risorse importanti per la comprensione del patrimonio naturale e culturale, specialmente se si considera che le collezioni appartenenti all’università, di elevato valore storico e scientifico, caratterizzano una delle tipologie di musei più diffuse in Italia. A un’analisi più attenta è noto, inoltre, come le implicazioni nello scenario economico e sociale, dallo sfruttamento di georisorse all’applicazione di materiali lapidei naturali in architettura, coinvolga l’intera società.
Ciò nonostante i musei scientifici non vivono di riflesso questo coinvolgimento e spesso rimangono relegati come musei di serie b, noiosi e poco interessanti secondo l’immaginario collettivo. È per questo che gli stessi musei, e la comunità scientifica, in particolare quella di Scienze della Terra, sono chiamati ad accrescere la consapevolezza relativamente all’importanza del patrimonio che li riguarda, rendendo più attraente la visita e facilitando allo stesso tempo la comprensione dei contenuti proposti, diventando così i protagonisti dell’abbattimento di quelle barriere culturali che ancora oggi rendono non accessibile a tutti il nostro patrimonio scientifico.
Una soluzione smart
Il Museo di Mineralogia, Petrografia e Vulcanologia dell’Università di Catania, grazie alla stretta collaborazione tra geologi, conservatori e informatici, ha implementato un nuovo sistema di comunicazione basato sull’esperienza personale del visitatore, con l’obiettivo di stimolarlo alla fruizione delle collezioni e allo stesso tempo promuovere una nuova visione di museo, non più mero contenitore di meraviglie, ma luogo di studio e ricerca applicata.
L’idea è quella di fornire a tutti gli utenti, indipendentemente dal loro livello di istruzione, la possibilità di imparare giocando, attraverso l’impiego di una web app, che prende il nome di I-Peter. Il principio fondamentale è quello di mettere il pubblico al centro della visita, offrendogli la possibilità di scegliere attivamente il percorso da seguire, personalizzandolo in funzione del suo background culturale o dei suoi interessi.
L’applicazione, interagendo con un database, offre al pubblico due diversi modi di esplorare le collezioni museali: una visita classica, impostata dal curatore museale, dove l’utente può navigare tra i contenuti attraverso uno schema gerarchico partendo dal campione esposto in museo verso diversi livelli di approfondimento, dall’osservazione al microscopio fino all’impiego su un particolare di un monumento presente in città; oppure potrà, attraverso una mappa interattiva della città, scegliere un monumento di suo interesse e di qui osservare i dettagli dei materiali in opera, proseguendo secondo il percorso inverso, dalla posa in opera verso l’osservazione del materiale esposto in museo e di lì verso il suo studio scientifico a livello microscopico.
L’implementazione di un database etichettato per immagini di rocce e minerali permette di fornire un supporto alla ricerca scientifica nel campo dell’intelligenza artificiale e del machine learning. Grazie ad una funzionalità della web app I-Peter è possibile ottenere in maniera semplice un dataset di immagini etichettate che possono essere utilizzate ad esempio per addestrare dei sistemi di machine learning. Questa tecnologia permette grazie a degli algoritmi di intelligenza artificiale di associare immagine e parole, per ottenere delle funzionalità di ricerca di immagini a partire dalla loro descrizione o effettuare il processo inverso, cioè esaminare un’immagine ed ottenere una descrizione testuale.
Seppur il principio della visita virtuale non può considerarsi nuovo, essendo già stato applicato in diversi musei nel mondo, è possibile ritrovare un interessante elemento d’innovazione nella forma di realizzazione, riconducibile all’impiego di una modalità innovativa di navigazione tra i contenuti, nonché alla contemporanea possibilità di fornire un servizio non solo a un visitatore turista ma anche al ricercatore tramite l’esportazione dei dataset.
Grazie a queste nuove funzionalità I-Peter può coprire tutti gli aspetti che ruotano attorno al museo e ai suoi visitatori: il visitatore può infatti godere di uno strumento informatico per l’approccio digitale alle collezioni scientifiche, i ricercatori possono avere maggiore accesso a un sistema strutturato e organizzato di dati museali scientifici del patrimonio mineralogico, petrografico e culturale e infine lo staff museale potrà beneficiare dei feedback che otterrà automaticamente dall’annesso sistema di data analytics. La web-app è disponibile per la fruizione del museo anche a porte chiuse.
Hanno contribuito a questo articolo: Antonio Stroscio, Alessia Coccato, Dario Allegra, Germana Barone, Paolo Mazzoleni, Filippo Stanco.