La meraviglia è una potente lente di ingrandimento per l’osservazione della realtà che ci circonda, magnete di attenzione, fin dall’antichità considerata all’origine della ricerca e della conoscenza. Sfida lo stigma e supera tutte le barriere geografiche, anagrafiche, culturali.
Oggi sempre di più anche in Italia sono i professionisti che ne hanno fatto strumento per segnare l’ambito del loro interesse, ricercando tutti gli angoli del bello, del sorprendente, dell’insolito. Il loro pubblico è una audience che si allarga sempre di più.
Meraviglia, quindi, come approccio, incipit per una comunicazione che vuole andare più in profondo di un moto emozionale e diventare strumento di ricerca e approfondimento capace di scuotere gli animi, porre questioni e metterci davanti ad uno specchio in quanto esseri umani, cioè animali.
Meraviglia anche come possibilità di accostarsi al diverso, all’imperfetto, alla sofferenza, vale a dire a quella fragilità che è condizione costitutiva dell’essere umano, troppo spesso rifiutata, allontanata. La rimozione del dolore è un tratto caratteristico della nostra cultura che impedendone così un approccio critico, una discussione pubblica, non consente di denunciarne e approfondirne le cause e quindi di trovare, anche quando è possibile, la soluzione abbattendo il muro di omertà e pudore.
C’è chi osa farlo, trovando linguaggi arditi, raffinati, ironici e dissacratori con l’intento di proporre – nel senso più letterale del termine di mettere davanti agli occhi – i temi in questione avvicinandoli alla nostra esperienza contemporanea. Tra questi sperimentatori c’è Ivan Cenzi, creatore della serie web Bizzarro Bazar, esploratore del perturbante e collezionista di curiosità, dal 2009 autore del blog Bizzarro Bazar incentrato su tutto ciò che è strano, macabro e meraviglioso.

La collaborazione dei Musei Civici di Reggio Emilia con Ivan Cenzi nasce nell’ambito di #IspirazioneMuseo, un progetto di comunicazione mirato al dialogo con la comunità dei creativi che rielaborano i contenuti museali nelle loro professioni. L’obiettivo di fondo del progetto è quello di promuovere il valore e l’originalità dei Musei Civici, una Rete museale che si propone come Musei delle Meraviglie, fonte di ispirazioni e caleidoscopio di bellezze, custodite in collezioni antiche e contemporanee in cui si rinnova e si ricompone la storia della città e il suo futuro.
Per i Musei Civici la collaborazione con Ivan Cenzi offre un’opportunità preziosa di confronto con un autore riconosciuto tra i più accreditati in Italia in questi ambiti. Autore di diverse pubblicazioni, fra cui La Veglia Eterna sulle Catacombe di Palermo, De Profundis sul Cimitero delle Fontanelle o Il pietrificatore sulla Collezione Paolo Gorini di Lodi, nonché di una collana di guide alle mete più insolite delle capitali europee, è docente all’Università di Padova per il master in Death Studies e per il corso di laurea in Psicologia delle relazioni di fine vita.
Nella sua ricerca Cenzi setaccia le frange estreme della cultura e quei territori di confine che spesso spaventano o mettono a disagio; affronta l’insolito, il perturbante, l’osceno e il liminale senza la minima concessione al morboso, esplorandone la complessità e gli spunti fertili attraverso la chiave interdisciplinare della meraviglia.
Dal 2019 Cenzi è anche autore e conduttore della serie web di divulgazione Bizzarro Bazar che parla di curiosità storico-scientifiche in maniera scrupolosa e approfondita con un tono accattivante e ironico; un impianto visivo raffinato con parti live action realizzate in contesti eccezionali e impreziosito da segmenti di animazione capaci di coinvolgere, divertire, stemperare anche i toni più cupi.

La seconda stagione della serie è realizzata in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia e introduce il museo come luogo ideale della narrazione. “Fin dai tempi delle wunderkammern, d’altronde, il museo ha sempre ambito a essere il teatro o lo specchio del mondo – afferma Ivan Cenzi – il museo per me è un dispositivo di ricognizione imprescindibile. È un’astronave psichica che procede simultaneamente in due direzioni, verso l’esterno e verso l’interno. In un museo possiamo proiettarci fuori dalla nostra realtà, esplorare civiltà provenienti da tempi remoti o latitudini esotiche, scoprire prospettive diverse dalla consueta visione del mondo. Ma al tempo stesso, l’osservatore attento sa che qualsiasi esposizione è frutto di precise scelte narrative. E ogni narrativa museale ci porta dentro al nostro tempo, è espressione della nostra prospettiva, della nostra cultura”.

Il museo dunque come luogo che, lungi dall’essere neutro, incarna la responsabilità di fare discutere e porre questioni cruciali, affrontando anche i temi più scomodi o scabrosi, per sollecitare il pensiero su argomenti rimossi. Il museo come strumento per generare cultura e sapere scientifico, per sollecitare le domande fondamentali che riguardano una comunità.
La seconda stagione di Bizzarro Bazar si compone di dieci episodi girati a Reggio Emilia all’interno di Palazzo dei Musei, in cui le collezioni sono ben di più che un semplice scenario ma costituiscono la trama connettiva tra il racconto e l’esperienza. I temi sono scottanti, provocatori: la naturalezza dell’essere animale e dell’essere umano di fronte alla quale lo stupore e le azioni dell’uomo sono spesso gli unici aspetti ad essere deviati e distorti.
E così si parla di cure psichiatriche in un’epoca in cui, al riparo dell’immagine perbenista, si perpetravano scempi sui corpi dei più fragili. Si parla di una scimmia ammaestrata a tal punto da svolgere importanti e vitali servizi pubblici, delle abitudini notturne degli uomini dell’antica Roma che tanto sembrano pratiche contemporanee, della fascinazione della morte nella fotografia degli esordi.
In ogni episodio si ospitano i curatori dei Musei Civici di Reggio Emilia che presentano ogni volta un oggetto particolarmente curioso e prezioso delle collezioni, talvolta non ancora noto al grande pubblico ma che merita di essere posto sotto la luce dei riflettori: ed ecco che il Cofano Concatenato, l’Erborario Naturale del Santo Spirito di Reggio, la maschera rituale dei Ticunas dell’Amazzonia vengono raccontati come gioielli di famiglia, pièces uniques delle collezioni dei Musei delle Meraviglie, una Rete museale civica, che si rivela scrigno di colori, tradizioni e storie di una intera comunità.