Nella pianura emiliana, in provincia di Bologna, sorge una piccola cittadina, grande però in termini di patrimonio artistico e culturale, Pieve di Cento.
Nei secoli passati, superando una delle quattro porte cittadine, si entrava in un mondo nel quale abili mani trasformavano una tela o una parete in poesia, o nel quale il movimento ripetitivo di uno scalpello indicava che un legno stava per diventare uno strumento musicale, un altare o un arredo.
Nelle chiese e negli oratori edificati nel centro del paese su tutta la pieve collegiata di Santa Maria Maggiore, ad aiutare l’elevazione dello spirito dei fedeli, opere d’arte realizzate dai più significativi artisti del tempo andavano ad adornare gli altari, le cappelle e le volte delle navate e degli oratori.
I fasti del passato possono essere dimenticati o valorizzati. Scegliendo la seconda delle due vie percorribili, decenni di amministrazione attenta alla cultura hanno fatto in modo che il patrimonio di Pieve non solo venisse conservato, ma anche valorizzato e arricchito.
In un palazzo settecentesco sede del vecchio ospedale, sulla centrale piazza Andrea Costa, venne inaugurata la Pinacoteca Civica. Nel 2020 ha festeggiato 40 anni di bellezza e di storia donate ai suoi visitatori. Come regalo e come conseguenza del piano generale di ristrutturazione avviato dopo il sisma del 2012, si è optato per una forte innovazione, con il trasferimento della sede della pinacoteca e biblioteca nell’edificio delle ex scuole elementari, e dunque l’apertura del nuovo polo culturale “Le Scuole”. Questo perché l’arte, la cultura e il sapere devono continuare ad essere le fondamenta delle nostre vite, per comprendere meglio chi siamo e per trovare delle risposte alle nostre domande sul futuro.
“Le Scuole”: pinacoteca e biblioteca
La pinacoteca e la biblioteca trovano nuovi spazi nelle ex scuole elementari “E. De Amicis”. Simbolicamente continua così la missione di alimentare nei cittadini e nei visitatori la bellezza del sapere e della conoscenza. L’edificio venne eretto fra il 1912 e il 1914 ma dovette presto svolgere la più gravosa funzione di Ospedale Civile durante la Grande Guerra. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’edificio venne occupato dalle truppe tedesche tra il 1943 e il 1945. Tornata la pace l’edificio tornò ad ospitare gli studenti fino al 2012, quando il terremoto inflisse l’ultimo grande colpo a questa struttura. Nel corso del 2012 si decise di recuperare l’edificio lesionato e di convertirlo a biblioteca e pinacoteca, iniziando così la storia che stiamo raccontando in queste righe.
Progetto
Il nuovo polo culturale sorgerà proprio al centro del Quartiere delle arti di Pieve, che va dal Museo d’arte privato MAGI ‘900 alla Casa della Musica passando per il nuovo Polo dell’infanzia, per Porta Bologna e per il Museo delle Storie custodito nella Rocca.
Un progetto che vede tra i suoi punti di forza l’accessibilità, l’attenzione alla formazione e alla ricerca, la multimedialità e l’interdisciplinarità. La pinacoteca si svilupperà su due piani con oltre 1000 opere d’arte esposte, dal 1300 a oggi. Vi sarà uno spazio per le mostre temporanee, così da avere una esposizione fluida, in continuo movimento. “Le Scuole” vuole poi essere un luogo vivo, pertanto troveremo un auditorium, una caffetteria, oltre che un parco esterno per incontrarsi e studiare, con piazze, panchine, alberi e sistema di illuminazione.
Percorso espositivo
All’interno delle sale della pinacoteca è possibile fare un percorso nel tempo lungo oltre 700 anni e assaporare la maestria degli artisti di area bolognese e ferrarese, facendosi ammaliare dalle pennellate del Guercino o di pittori della sua bottega come Matteo Loves e Benedetto Zallone, o altri grandi artisti che hanno segnato la storia della nostra zona quali Simone dei Crocifissi, Scarsellino e Giuseppe Zola.
Si ripercorre la storia dei lunghi pellegrinaggi, a partire dalla Madonna con Bambino, statua-reliquiario lignea proveniente dalla Spagna; si osservano le opere prodotte dai figli di Pieve: Giuseppe Zacchini, Antonio Alberghini e Remo Fabbri. Si analizza l’evoluzione che ha avuto l’arte nel corso dei secoli, arrivando a quella contemporanea: grazie a generose donazioni si possono ammirare, tra gli altri, svariate opere di Severo Pozzati, disegni, bozzetti e masoniti di Pirro Cuniberti, dipinti di Norma Mascellani, stampe di artisti da tutto il mondo del Morgan Paint. A impreziosire ulteriormente l’esposizione si aggiunge una collezione di vetri derivante da quattro donazioni.
Cosa sono “Le Scuole”?
È uno spazio polifunzionale e multiuso. È un luogo dove la conoscenza trova una casa. È un rifugio dove riscoprire il pensiero. È un posto dove la tradizione viene custodita gelosamente e condivisa generosamente con chi la vorrà conoscere. È una palestra dove bambini e ragazzi potranno confrontarsi e dove gli adulti potranno misurare la propria esperienza per non smettere mai di crescere, per sentirsi accolti, per imparare. Un luogo dove la tecnologia e i nuovi media supportano gli antichi saperi.
Una biblioteca dove gli studenti possono trovare quiete e materiali per lo studio, dove i ragazzi possono incontrarsi, un posto dove stare. Una casa degli artisti del passato e una fucina per quelli di oggi e di domani. Uno scrigno da cui gli studenti potranno attingere tesori per formarsi.
“Le Scuole”, come sempre sono state, accolgono tutte e tutti, un luogo inclusivo e accessibile. Migliaia di bambini hanno varcato le sue porte pieni di attesa e lì hanno imparato a leggere, a scrivere, a contare. Hanno appreso i rudimenti del vivere in società, dell’essere cittadini nel mondo.
Questo rimane inalterato, “le Scuole” sono ancora e sempre di più un luogo per imparare, per migliorarsi e per diventare grandi. L’ambizione è di essere un punto luminoso, di speranza. Un luogo di riferimento per tutta la Città Metropolitana e non solo.