Le restrizioni per il Covid hanno suggerito un’idea a Mariastella Margozzi, la quale, subito dopo la nomina a direttrice dei musei statali della città di Roma ha pensato di usarle come un’opportunità culturale. Coadiuvata da Anna Selvi si è accordata con i direttori di nove strutture museali di Roma più tre in Abruzzo, organizzando dodici concerti, a porte chiuse ma fruibili online, diffondendo così in streaming quella cultura di cui si potrà in seguito godere dal vivo.

Musica e arte insieme attraggono di più. Oppure, insieme si completano. Oppure insieme danno una doppia possibilità di arricchimento culturale e spirituale. Perché la multimedialità ormai è nelle nostre teste e viene naturale usare questo termine anche quando si tratta di arti tradizionali, come quelle ospitate nei musei, con la musica.
Dire che gli esempi di questo connubio si moltiplichino è forse eccessivo. Ma è vero che questa strada è stata imboccata e il successo porta all’emulazione, anche per i livelli altissimi raggiunti.

Così nel giorno di Natale dello scorso anno, musica classica, barocca, jazz prezioso sono risuonati, fra gli altri, nella Galleria Spada, nella basilica di Santa Maria ad Martyres (Pantheon) nei musei Boncompagni Ludovisi, Hendrik C. Andersen, Mario Praz.

Un esempio di abbinamento straordinario è fra i nudi di Andersen che rappresentano una sorta di città ideale degli albori del ventesimo secolo, accompagnati da Aleatology jazz, ultramoderne sonorità sperimentali e improvvisazioni di Marco Sinopoli e Daphne Nisi. Non facili, certamente. E nemmeno apprezzabili da tutti. Ma il risultato del connubio porta le menti degli spettatori molto avanti, nell’esplorazione di orizzonti inimmaginabili.

Molto suggestiva la reinterpretazione di musiche arcaiche e moderne in dialogo con la letteratura classica e popolare nel santuario etrusco dell’Apollo, area archeologica di Veio eseguite dal jazzista Luigi Cinque con Giovanna Famulari, straordinaria violoncellista nota al grande pubblico per le sue performance con la cantante Tosca. Ma anche e soprattutto musicista eclettica.

Tre concerti anche in Abruzzo, per iniziare un anno di speranza e di innovazione: musica sacra a Sulmona, nell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, nella cappella musicale Corradiana di Pescara e nel museo nazionale d’Abruzzo dell’Aquila. Entrambe le rassegne hanno il nome di Mirabilia of music, la musica apre i musei.

Dunque, se le chiusure fisiche allontanano, forse proprio la distanza, le proibizioni, il lungo tempo trascorso in casa, inducono nostalgia nei frequentatori e creano nuovi interessi in coloro che, attratti da iniziative come questa, vogliono avvicinarsi a un mondo di cui non avevano mai pensato di chiedere le chiavi.
Un dubbio: la musica che può attirare interesse per i musei deve essere colta o concerti più popolari richiamerebbero l’attenzione di un pubblico meno preparato, ma più numeroso?

Luigi Cinque è perentorio: “La cultura non è democratica, non perché debba essere appannaggio di ceti più abbienti, ma perché non può essere di chi non si impegna, non legge, non ascolta. E chi entra in questo mondo apprezza la sperimentazione, il nuovo che valorizza l’antico. Ciò non toglie che nulla vieta di offrire rock, o anche un certo pop. Un concerto di Bruce Springsteen agli Uffizi? Perché no? Ma ogni cosa va studiata nei minimi particolari, non esiste muoversi con improvvisazione e cattivo gusto”.
Giovanna Famulari non sottovaluta l’occasione che viene offerta a tanti artisti, soprattutto in un momento difficile come questo. Mentre Mariastella Margozzi non ha dubbi: questa strada ha un futuro, anzi, è il futuro. La gente apprezza, la musica è un completamento naturale e lo sarà sempre di più.