Il Globo Jagellonico del Museo Universitario di Cracovia

Un tesoro del Cinquecento

La Jagiellonian University è il più antico istituto di istruzione superiore della Polonia. Fu fondata nel 1364 dal re Casimiro il Grande (1310-1370) per volere del Papa Urbano V (1362-70). Riorganizzata nel 1400, è ancora oggi attiva. Nel corso dei secoli si sono conservati numerosi reperti legati alla sua attività, fra cui gli strumenti scientifici presenti nel Museo dell’Università. Solo una piccola percentuale di oggetti, soprattutto tra i più antichi, è sopravvissuta; infatti tra i 17 strumenti lasciati da Matthias de Miechow (1457-1523) non se ne è conservato nessuno. Dei 36 oggetti presenti nell’elenco di circa 50 strumenti del lascito di Joannes Broscius (1585-1652), solo tre sono oggi conservati. Uno di questi è la sfera armillare meccanica, nota dal 1900 come Globo Jagellonico.

ll Globo Jagellonico, inizio XVI secolo, foto Jerzy Zygier
Il Globo, una sfera armillare meccanica

Si tratta di una sfera armillare meccanica (diam. 13 cm), prodotta in Francia prima del 1510. La sfera è costituita dagli anelli che rappresentano i sistemi di coordinate: eclittica, equatoriale e orizzontale. È realizzata in ottone e in lamina di rame martellato; l’intero oggetto è dorato. Si tratta di uno strumento astronomico che può essere utilizzato come orologio universale (che indica l’ora solare locale e l’ora siderale) e come calendario giuliano. Il suo meccanismo di orologio è contenuto all’interno della sfera centrale di ottone sulla cui superficie è incisa una mappa della Terra.

La mappa sul Globo Jagellonico di Tadeusz Estreicher, 1900
La mappa del globo terrestre

Il Globo Jagellonico è un meraviglioso tesoro storico della cartografia del XVI secolo: la mappa della Terra è datata al 1510-11. L’epoca della sua origine e l’indicazione dei continenti corrispondono al globo di Hunt-Lenox (1510 ca.), conservato nella New York Public Library. Molto probabilmente entrambi questi globi hanno avuto la loro origine dal mappamondo da Cosmographiae introductio (Saint-Die, 1507) che costituiva un’introduzione alla Geografia di Tolomeo (ca. 100-168): su di esso è apparso per la prima volta il nome America. L’autore di questa edizione fu Martin Waldseemüller (1470-1520) o Mattias Ringmann (1482-1511), o entrambi: a essa si unirono le lettere di Amerigo Vespucci (1451-1512) e un mappamondo.

È il più antico globo con il nome di America. America noviter reperta (l’America scoperta di recente) è indicata su un’isola continentale nella parte orientale dell’emisfero australe. La base per disegnare i continenti e i loro dettagli topografici è costituita da un sistema di coordinate geografiche, mentre la mappa è presentata con una precisione sorprendente, sebbene il globo sia di soli 7,5 cm di diametro.

Frammento di mappa dal Globo Jagellonico, 1510-11, foto di Grzegorz Zygier

Purtroppo il globo è anonimo, anche se, secondo il parere di Bożena Modelska-Strzelecka (1974) può essere collegato al cartografo fiorentino Francesco Rosselli (1445-prima del 1513). La Modelska-Strzelecka ha basato la sua conclusione sulla tecnica di fabbricazione, così come sul modo vengono rappresentati i dettagli topografici. Ha preso in considerazione tre carte: la planisferica Contarini-Rosselli (Padova1506; British Library, Londra), il mappamondo ovale (1508, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze) e la Carta da Navigare (prima del 1506, National Maritime Museum, Londra).

Sfera armillare meccanica montata su una base a tre piedi del XVIII secolo, foto di Grzegorz Zygier
L’origine del Globo

Questo oggetto apparteneva a Joannes Broscius, matematico, geometra, astronomo di Cracovia, che studiò a Padova (1620-1623). Forse lo acquistò durante il suo soggiorno in Italia, ma i dettagli sono molto scarsi in quanto esistono solo pochi documenti.

All’inizio il Globo era sospeso sul piccolo anello superiore. Nel XVIII secolo il meccanismo dell’orologio fu modernizzato con l’introduzione del bilanciere con i capelli (dopo la seconda metà del XVII secolo): per questo motivo, da allora, il Globo è montato su una base a tre piedi.
Questo eccezionale strumento di origine franco-italiana è un rilevante tesoro accademico. Astronomia, orologeria e cartografia sono illustrate in questo monumento di competenza tecnica. È anche un bellissimo oggetto d’arte e mostra un’alta qualità artigianale nella lavorazione del metallo.

Durante la seconda guerra mondiale fu nascosto ai Tedeschi dal personale dell’Università e salvato da un sicuro trasferimento in Germania.

Małgorzata Taborska

Małgorzata Taborska

Biologa, curatrice del Museo della Jagiellonian University e responsabile della collezione di strumenti scientifici: orologi, globi, strumenti di meteorologia, strumenti geodetici, strumenti di disegno tecnico, microscopi e attrezzature dei laboratori di biologia e scienze naturali. È autrice e curatrice di cinque mostre, sei siti web e numerosi studi di divulgazione scientifica. Le sue aree di interesse comprendono la storia della scienza, in particolare la scienza naturale e la geodesia, la storia degli strumenti scientifici e i fabbricatori e progettisti polacchi di strumenti scientifici.