Durante un soggiorno a Parigi, nell’estate del 2006, visitai la storica sede dell’Hôpital Necker Enfants Malades in Rue de Sèvres, alla ricerca della lapide che commemorava la fondamentale invenzione dello stetoscopio, avvenuta nel 1816 all’interno di tale ospedale a opera di René Laennec. La lapide era facilmente localizzabile sul muro di cinta, a poca distanza dall’ingresso principale della storica struttura, e potei fotografarla facilmente.
Nel 2014, durante una nuova visita al medesimo luogo, mi accorsi, con notevole disappunto, che l’intero tratto del muro di cinta su cui era collocata la lapide era stato abbattuto per fare spazio alla nuovissima ala dell’ospedale dedicata alla medicina materno-infantile. Temetti per un attimo che il ricordo di una delle invenzioni più decisive della storia della medicina fosse andato perduto per sempre ma, dopo un po’ di ricerche, scopersi che, fortunatamente, la lapide era soltanto stata rimossa e ricollocata all’interno dell’ufficio informazioni dell’ospedale. Ovviamente, mi affrettai a fotografarla nella sua nuova posizione.
Le memorie materiali
Questo piccolo episodio dimostra quanto spesso e quanto facilmente le memorie materiali siano a rischio di deterioramento, distruzione o semplicemente di oblio. Eppure, almeno per chi è interessato alla dimensione storica di un certo ambito professionale o di ricerca, poche cose come le memorie materiali – una lapide, appunto, oppure un edificio, una tomba, un ritratto – sono capaci di evocare un’intera epoca, un episodio o un momento di svolta.
Il Codice per i beni culturali e il paesaggio del 2004 (e s. m.) consente una tutela più puntuale del patrimonio culturale materiale poiché il «deterioramento o la scomparsa di un qualunque elemento del patrimonio culturale o naturale implica un dannoso impoverimento per tutte le nazioni del mondo», come era stato precisato dalla Convenzione UNESCO del 1972.
Il progetto
L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha da poco celebrato i 25 anni dalla sua fondazione (1993-2018). Un Ateneo, dunque, che sia per la sua giovane età, sia per il suo orientamento tematico tecnico-scientifico, non può ancora vantare un significativo patrimonio museale. Tuttavia, fin dal 2008, il Campus Bio-Medico ha promosso il progetto Himetop – The History of Medicine Topographical Database che intende unire la valorizzazione della cultura materiale in ambito medico e sanitario con le modalità del web partecipativo.
Il database
Il database, ad accesso libero e a sviluppo partecipativo, raccoglie e documenta fotograficamente ogni tipo di memoria materiale legata all’ambito storico-medico, dagli antichi ospedali alle opere d’arte, dai luoghi legati alla vita dei protagonisti della storia sanitaria alle collezioni museali più o meno specializzate. Obiettivo del database è principalmente quello di facilitare la localizzazione e di documentare lo stato di conservazione attuale (e, dove possibile, l’evoluzione nel tempo) di ogni sito od oggetto. Ogni scheda è arricchita dai riferimenti bibliografici pertinenti e dal collegamento a una mappa di Google dedicata esclusivamente al progetto Himetop in una certa nazione o area geografica.
Attualmente il database, che pubblica esclusivamente contributi in lingua inglese, contiene circa 2500 schede relative a luoghi e oggetti localizzati in quasi 40 Paesi e suddivisi in 25 categorie principali. Sebbene l’Italia sia la più rappresentata il database riceve ormai contributi più o meno regolari da molte altre nazioni. Quelle più attive nel corso del 2019 sono state Cuba, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Dominicana e Russia. Nel corso dello stesso anno il database ha ricevuto visite da circa 100.000 utenti distinti che hanno visualizzato una media di 445 schede al giorno.
Le finalità
Le finalità d’uso del database sono svariate: dal supporto alla ricerca storica alla promozione del turismo culturale e tematico. Nell’esperienza del Campus Bio-Medico, il progetto Himetop ha svolto fin qui anche un’importante funzione educativa, avendo ormai coinvolto centinaia di studenti di Medicina e di altre professioni sanitarie nella ricerca dei siti e nella preparazione delle schede. Molti di questi studenti, attraverso la loro collaborazione al progetto, hanno imparato a cogliere il valore della dimensione storica del loro ambito professionale o specialistico. Alcuni di loro hanno continuato a collaborare all’arricchimento del database ben oltre l’esame di Storia della Medicina. Secondo le logiche del web partecipativo chiunque può ampliare il database o arricchire e aggiornare le schede in esso contenute.
Il progetto di ricerca THESA
Tra le principali attività collegate al progetto Himetop si può segnalare la nascita, nel 2016, del gruppo interdisciplinare THESA – Theatre Science Anatomy che ha avviato una ricerca sistematica sui teatri anatomici italiani, esistenti e scomparsi, con la finalità di costruirne un catalogo ragionato.
In un’epoca di emergenza sanitaria globale come è quella dalla quale stiamo faticosamente cercando di uscire, il richiamo, echeggiato innumerevoli volte nei mesi scorsi, alla giusta valorizzazione sociale e culturale dell’opera del personale sanitario e scientifico, può trovare un importante alleato nella conoscenza del patrimonio materiale che ci testimonia in tante forme la storia e l’attualità di tale opera.