Cultura, wellbeing e salute

Il presente contributo introduce i riferimenti teorici alla base del progetto Cultura, wellbeing e salute, che si sviluppa grazie alla collaborazione tra l’Università di Modena e Reggio Emilia, l’Università di Siena, varie istituzioni culturali e socio-sanitarie, tra cui la Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, l’Archivio di Stato di Modena, la Biblioteca Panizzi, il Centro Demenze e Alzheimer di Modena, e centri e associazioni locali (Centro di Neuroscienze Anemos, Associazione via Roma 0, ProArena e Avis di Arena (VV), ProLoco di Enna, PAN Patrimonio Arte e Natura). Il progetto, in corso di sviluppo, prevede una serie di casi pilota volti a sviluppare indicatori e metodologie per misurare l’impatto sociale della cultura nella società, con particolare riferimento a anziani e persone con patologie, disabilità e fragilità.

Framework europeo

Il contributo introduce il framework europeo di riferimento e prosegue con una selezione di contributi internazionali sul tema.

Il Framework for actions in Cultural Heritage (2018) prende significativamente in esame come il patrimonio culturale possa rivestire un ruolo centrale nelle società, in termini di integrazione, educazione, diffusione della conoscenza e delle interpretazioni. Nel Pilastro 1, Cultural Heritage and Inclusive Europe, viene esplicitamente indicato il potenziale valore che il patrimonio culturale  può esercitare anche sul livello di benessere e inclusione sociale dei cittadini e delle società. La New European Agenda for Culture individua, tra le cinque priorità delle politiche europee di cooperazione, sia la coesione sociale sia il benessere degli individui. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappresenta un importante strumento programmatico per combattere la povertà e per dirigere le strategie dei paesi verso uno sviluppo sostenibile.

Tra i 17 Sustainable Development Goals (SDGs), l’obiettivo 3 “Ensure healthy lives and promote well-being for all at all ages highlights the promotion of social inclusion through improved access to social, cultural and recreational services” (European Commission’s Directorate-General for International Cooperation and Development). 

Il concetto di benessere include molteplici fattori quali la qualità della vita e delle relazioni, le emozioni e la resilienza, ma anche la salute fisica e mentale e quella auto-percepita. In questa direzione, il patrimonio culturale può diventare un mezzo per elevare i livelli di benessere, in quanto è generatore di consapevolezza, creatività, identità e coesione sociale. Se il patrimonio culturale produce valori key drivers per la performance umana, le esperienze culturali devono essere valorizzate anche per il loro potenziale di integrazione nell’assistenza sanitaria, come supporti terapeutici, non farmacologici, a sostegno il benessere e della salute dei cittadini.

Una definizione complessa di salute

La World Health Organization (WHO) ha definito la salute come uno “state of complete physical, mental and social wellbeing and not merely the absence of disease or infirmity” (Constitution of WHO 1946). La definizione del WHO include quindi la componente del benessere come rilevante per definire il livello di salute di un individuo. La consapevolezza del peso della componente culturale in termini di salute emerge anche nell’adozione del programma Health 2020, il quadro della politica sanitaria europea, in cui viene posta forte enfasi sul benessere percepito dalle popolazioni europee. L’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS ha recentemente avviato un progetto sui contesti culturali della salute con un’analisi approfondita di come i fattori culturali influenzano la salute e il benessere.

In particolare, nel 2008, il Foresight Mental Capital and Wellbeing Project ha definito il benessere mentale come un “dynamic state in which the individual is able to develop his/her potential work productively and creatively, build strong and positive relationships whit other and contribute to their community. It is enhanced when an individual is able to fulfil their personal and social goals and to achieve a sense of purpose in society”. La salute fa parte del capitale umano, è una risorsa anche per la prosperità economica e lo sviluppo sociale. I musei e le istituzioni culturali, attraverso le loro attività culturali e creative, possono esercitare un forte potenziale terapeutico nella società. Le istituzioni culturali offrono ambienti inclusivi e terapeutici in grado di esercitare benefici psico-fisici ed emotivi, il loro ruolo è particolarmente saliente nel contesto attuale di crisi dell’emergenza COVID 19 e nei futuri scenari post-pandemici. 

Lo stato dell’arte

Lo stato dell’arte proposto riporta una rassegna di studi che confermano le relazioni esistenti tra cultura, benessere e salute. Gli studi appartenenti a molteplici ambiti disciplinari (indagini mediche e psicologiche, esperimenti neuroscientifici, ricerche, strumenti e pratiche avviate da istituzioni culturali) dimostrano che il rapporto tra benessere e salute è rilevabile sia nelle esperienze che introducono la cultura negli ambienti di cura, sia nei casi in cui le esperienze culturali svolte in musei, gallerie, siti archeologici vengono rivolte a individui con patologie e fragilità.

Rassegna degli studi essenziali che hanno previsto la valutazione dell’impatto delle attività culturali su differenti pubblici all’interno di musei, gallerie, siti archeologici

Selezione di progetti, programmi, buone pratiche e strumenti di valutazione del benessere e della salute nei contesti culturali

Lista selezionata degli studi. Impatto della lettura e storytelling sul wellbeing e la salute